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Per il futuro della Rete e della Società dell'Informazione occorre adoperarsi per una rapida diffusione del nuovo protocollo IPv6. Il problema è che ben pochi comprendono perchè sia necessario impegnarsi in questa direzione. Invocare interventi governativi per incentivare l'adozione di IPv6 può essere giustificato. Molti governi (USA incluso) hanno fornito già da alcuni anni direttive tese a favorire l'adozione di IPv6 da parte delle amministrazioni. Un intervento del governo italiano in questa direzione potrebbe produrre risultati assai positivi.

Più in generale, il fenomeno cui si assiste è che i produttori di tecnologia, che impostano i loro piani di sviluppo con logiche pluriennali, stanno arrivando preparati all'appuntamento con IPv6. Viceversa, gli utilizzatori della tecnologia (e gli ISP sono fra questi) stentano a rendersi conto della necessità di iniziare per tempo a prendere confidenza con il nuovo protocollo.

Se si pensa quanto poco vengano prese in considerazione questioni assai più gravi, come l'inquinamento o l'esaurimento delle fonti energetiche, non ci si deve stupire se sul problema dell'esaurimento degli indirizzi IPv4 la lungimiranza scarseggia. Fortunatamente in questo caso le conseguenze della mancata lungimiranza sono assai meno catastrofiche: anche se in ritardo, il nuovo protocollo prenderà piede in tutti i casi; l'unico rammarico sarà quello di aver prolungato l'agonia di IPv4 molto più a lungo di quello che si sarebbe potuto fare.